Il "Dolore" in Ippocrate
1999; Fabrizio Serra Editore; Volume: 63; Issue: 3 Linguagem: Italiano
10.2307/20546614
ISSN1724-1901
Autores Tópico(s)Historical, Religious, and Philosophical Studies
ResumoLa memoria po?tica dell'Occidente ha un perentorio inizio, di formale quanto ricercata raffinatezza: ma soprattutto esistenzial mente emblem?tico. Nel Proemio della Iliade, il poeta invoca, da una immaginaria divinit? (dea), la ispirazione, le ingiunge di cantargli l'ira di un infiniti addusse lutti agli Achei. II livello per formativo ? sublime, il tema risulta superbamente drammatico, im placabile, tormentoso. In realt?, il termine ufjvi? non esprimeva la volgare ira, ma esclusivamente la distruttiva irritazione degli dei, per essi del supremo Zeus. Agli Achei, tuttavia, Achille non inflisse lutti, ma dolori, nel senso pieno: lo strazio, quindi, sia fisi co che morale. Con il peculiare ?Xyo? (angoscioso brivido, corne suggerisce l'omonimo latino algor, algeo, algidus), nella storia dell'uomo si insedia la agghiacciante percezione della pena, piut tosto che il gen?rico dolore. Ulliade d? veste epica all'intermina bile awicendarsi di ferite, di cui dimostrer? intrecciata la nostra esistenza. A ben vedere, il Proemio della Odissea non ha tema, n? formu lazione diversi. La solennit? formale innegabilmente diviene pi? di messa, ma ostenta aggressiva pol?mica nei confronti del mitico mo dello. Non chiede canori elogi (?ei?e), pretende narrazione affabu lante (?wEJie), consolatoria piuttosto che trionfale. In luogo del para digm?tico eroe, ? un uomo (?v?pa), che assurge a protagonista, protervamente collocato nello stesso incipit del nuovo epos. Il suo destino ? spazialmente frantumato, un naufragare ininterrotto, ancora una volta condannato a patire sui mare numer?se, anzi nu merosissime tribolazioni (itdKk? ?' ? y' ?v jt?vx?) jt?frev akyea ov xax? Od^i?v). Dovr? sopportarle in solitaria afflizione, nel fondo del pro prio animo (una rivoluzionaria peculiarit?, ripresa ?nicamente in v
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